In questa guida tratteremo degli inchiostri per timbri e nello specifico vedremo come utilizzarli al meglio. Daremo tutte le spiegazioni dettagliate e le info necessarie a scoprire nel modo migliore questo tipo di prodotto per poter scegliere poi se acquistarlo o meno.
INCHIOSTRI PER TIMBRI: COSA SONO, PRINCIPALI CARATTERISTICHE – Esistono numerose tipologie di inchiostri per timbri in vendita sul mercato. In particolare, uno dei più acquistati, è sicuramente quello in gomma. Quest’ultimo può essere composto da pigmenti o da semplici coloranti artificiali, spesso solubili. In genere quelli a base di pigmenti si ottengono impastando il pigmento con la glicerina, impedendo così un rapido essiccamento. Quelli a base di coloranti artificiali solubili, invece, si ottengono sciogliendo il colorante in acqua, aggiungendo alla miscela anche un prodotto addensante e la glicerina. Per quanto riguarda i timbri metallici si usano in genere inchiostri con una formulazione grassa. Alla miscela di composizione, infatti, va aggiunto dell’olio non siccativo o altre tipologie di miscele che presenteranno poi dei pigmenti coloranti. Dunque, ricapitolando possiamo affermare che:
INCHIOSTRI PER TIMBRI: COME UTILIZZARLI – Prima di utilizzare un qualsiasi timbro e di imparare a colorarli è necessario conoscere alcuni piccoli accorgimenti. Innanzitutto la carta sulla quale effettuare il timbro deve essere spessa e ruvida, soprattutto se si utilizzano timbri con colorazioni a base d’acqua. In questo caso nello specifico sarebbe opportuno acquistare un foglio impermeabile. Altrettanto importante e fondamentale è la scelta del tampone utile ad inchiostrare la matrice. Se per colorare il timbro si desiderano utilizzare colori a base d’alcol è consigliato acquistare un tampone con inchiostro resistente all’alcol. Tra questi spiccano, per esempio, i tamponi Memento. Se invece si preferisce colorare il timbro con inchiostri a base d’acqua i Distress Ink o gli Ink Extreme potrebbe essere perfetti.
Dunque i principali aspetti di cui tenere conto prima di usare un qualsiasi timbro per carta sono:
- La tipologia della carta
- Il tampone e il tipo di inchiostro
INCHIOSTRI PER TIMBRI, COME UTILIZZARLI: I PASSAGGI – Una volta effettuato il timbro su una carta specifica e accuratamente scelta in precedenza, potrebbe essere opportuno scegliere di colorare il timbro all’interno. In questo caso la scelta degli inchiostri è davvero vasta, quelli Distress Ink possono essere considerati realmente validi. Nello specifico, i tamponi a base d’acqua, ad esempio, possono essere usati anche per creare basi con effetti un po’ retrò. Per colorare il timbro basterà semplicemente applicare il colore su un qualsiasi supporto acrilico e aggiungere un po’ d’acqua per prelevarlo in modo più semplice e veloce dal pennello. Esistono poi altri inchiostri che anzichè dare un effetto opaco rendono il tutto più chiaro e brillante. Se si è alle prime armi invece, altre tipologie di inchiostro potrebbero essere utili poichè sono più semplici e pratiche da utilizzare creando anche delle belle sfumature sovrapponendo diverse tonalità come ad esempio colori più chiari a colori più scuri.
INCHIOSTRI PER TIMBRI: ALCUNE TIPOLOGIE – Come precedentemente accennato esistono differenti tipologie di inchiostri per timbri. Oltre agli inchiostri per timbri in gomma e a quelli grassi sopracitati, vi sono anche quelli Distress e quello simpatico. I primi sono a base d’acqua, atossici e vengono venduti in moltissimi colori. Sono adatti a chi ama lo stile vintage proprio per la loro caratteristica di ”invecchiare” ciò che si trascrive su carta, come un’immagine, biglietti e persino fotografie. L’inchiostro simpatico, invece, è reso visibile solo a contatto con il calore e utilizzando agenti chimici. Dunque, ricapitolando possiamo altre due tipologie di inchiostro note sono:
- Inchiostri Distress
- Inchiostro simpatico